CARTA DEI PRINCIPI DEL DECS MONTI PRENESTINI
Il territorio del Distretto di Economia e Cultura Solidale dei Monti Prenestini include i territori dei comuni di:
Zagarolo, San Cesareo, Palestrina, Labico, Valmontone, Cave, Artena, Genazzano, San Vito Romano, Olevano Romano, Bellegra, Pisoniano, Rocca di Cave, Capranica Prenestina, Gallicano nel Lazio, Poli, Castel San Pietro Romano, Serrone, Roiate, Paliano, Casape, Colonna, Piglio.
PREMESSA
Si ritiene importante creare le condizioni affinché iniziative economiche generative, partecipate, eccellenti e motivate socialmente, radicate nel territorio, trovino opportunità per conoscersi e farsi conoscere, aiutare e farsi aiutare.
Bisogna innescare processi economici sani, coordinati e partecipati, nella convinzione per portare benefici a tutti i soggetti coinvolti e al contesto sociale ed ecologico in cui essi operano.
Per rafforzare ed espandere le realtà dell’economia generativa e solidale si adotta la strategia delle reti, che consiste nella costruzione di circuiti in cui fluiscono i beni, i servizi, le culture e le informazioni prodotti dalle realtà dell’economia generativa, sociale e solidale, al fine di sostenere l’intera comunità migliorando la qualità della vita di tutti gli esseri viventi che abitano i territori del Distretto.
CARATTERISTICHE
Le pratiche di economia generativa e solidale del Distretto hanno i seguenti elementi caratterizzanti:
- nuove relazioni tra i soggetti economici basate sui principi di reciprocità e cooperazione;
- giustizia e rispetto delle persone (condizioni di lavoro, salute, formazione, inclusione sociale, garanzia dei beni essenziali);
- rispetto dell’ambiente (sostenibilità ecologica);
- partecipazione democratica (autogestione, partecipazione alle decisioni);
- impegno nell’economia locale e rapporto attivo con il territorio;
- disponibilità a entrare in relazione con le altre realtà dell’economia solidale condividendo un percorso comune;
- impiego degli utili del Distretto per scopi di utilità sociale.
Il rapporto diretto tra attori del medesimo territorio, uniti da principi etici condivisi, apre nuove dinamiche relazionali e sociali che superano gli spazi e le regole che definiscono la tradizionale economia di mercato. In particolare nell’ambito dell’economia generativa e solidale è possibile affermare che la dimensione economica viene posta a servizio di quella sociale.
DEFINIZIONE
Il “Distretto di Economia e Cultura Solidale dei Monti Prenestini” è una rete permanente di sperimentazione civica, culturale, economica e sociale, finalizzata alla costruzione di esperienze concrete dei principi e delle pratiche caratteristiche dell’economia generativa, sociale e solidale sul territorio.
Gli attori del Distretto comprendono coloro che praticano l’economia generativa e solidale e possono essere:
- imprenditori locali e loro lavoratori;
- piccoli produttori agricoli;
- Gruppi d’Acquisto Solidale;
- artigiani;
- associazioni;
- artisti;
- liberi professionisti;
- istituzioni che intendono favorire sul proprio territorio la nascita e lo sviluppo di esperienze di economia solidale.
PRINCIPI FONDAMENTALI
Il DECS MONTI PRENESTINI vuole essere una realtà territoriale, economica, culturale e sociale che persegue la realizzazione dei seguenti tre principi fondamentali:
Cooperazione e reciprocità
I rapporti tra i soggetti del Distretto si ispirano ai principi della cooperazione e della reciprocità. Pur garantendo l’autonomia di ognuno, la pluralità dell’offerta e delle forme di scambio, i soggetti appartenenti al distretto si impegnano a realizzare gli scambi prioritariamente all’interno del Distretto stesso, favorendo l’instaurarsi e il diffondersi di relazioni sociali ed economiche fondate sulla cooperazione e sulla conoscenza reciproca. Per favorire lo sviluppo dell’economia generativa ciascun soggetto aderente si impegna a sostenere il Distretto, secondo le modalità e i limiti definiti dai partecipanti al Distretto stesso.
Valorizzazione del territorio
Il distretto intende valorizzare le caratteristiche peculiari dei luoghi: beni collettivi, conoscenze, culture, saperi, tradizioni, peculiarità ambientali, ricchezze sociali e relazionali. Tali peculiarità sono viste come ricchezze da accrescere e valorizzare e non come risorse da sfruttare a fini di profitto, nella convinzione che tale strategia, oltre a favorire la sostenibilità sociale ed ecologica, è conveniente anche sotto il profilo del benessere sociale. In questa concezione il territorio non va inteso come sistema chiuso. Quindi il Distretto non promuove un localismo difensivo: si considera un sottosistema aperto facente parte di un più vasto sistema economico e sociale sostenibile.
Sostenibilità sociale ed ecologica
Il Distretto intende muovere verso forme di organizzazione sostenibili da un punto di vista sociale e ambientale. In questa prospettiva si riserva il diritto di individuare limiti alle dimensioni dei soggetti aderenti al Distretto.
I soggetti aderenti al Distretto si impegnano a svolgere le proprie attività economiche secondo modalità tali da non superare la capacità di carico degli ecosistemi. Si ritiene strategico, a tale fine, favorire i cicli locali di produzione e uso.
PARTECIPAZIONE ATTIVA
La realizzazione pratica dei tre principi fondamentali enunciati viene perseguita attraverso il metodo della partecipazione attiva dei soggetti alla definizione delle concrete modalità di gestione dei processi propri del Distretto stesso.
Tale modalità presuppone da parte degli aderenti la disponibilità a confrontarsi e a condividere con altri idee e proposte.
A titolo esemplificativo il progetto prevede che:
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I soggetti che aderiscono al Distretto stringano tra loro patti di solidarietà che li impegnano ad acquistare beni e servizi prioritariamente dalle aziende del Distretto e, per quanto non disponibile nel territorio, dalle aziende dell’economia solidale ad un prezzo ritenuto “equo”.
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I risparmiatori/finanziatori e le loro strutture esecutive finanzino imprese e progetti dell’economia generativa e solidale.
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Le associazioni, in sintonia con i principi dell’economia generativa e solidale, ne diffondano la cultura.
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Insieme tutti questi soggetti pratichino e producano cultura e informazione sui temi e sulle esperienze dell’economia generativa e solidale.
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Gli enti locali interessati al progetto favoriscano sul loro territorio la formazione del Distretto, agevolando il coinvolgimento dei soggetti economici e delle loro associazioni.
I soggetti appartenenti al Distretto potranno delineare i criteri per l’attribuzione di “marchi” al fine di valorizzarne i prodotti, i servizi e i processi caratteristici.
Potranno altresì essere collegati, oltre che a livello locale, anche con soggetti analoghi in altri territori e, per alcuni prodotti o campi di azione, con esperienze di economia generativa e solidale di altri paesi e continenti.